L’idea di mettere in rete ogni sorta di documento relativo alla figura, alla vita e all’opera del medico e naturalista Francesco Minà-Palumbo (1814-1899), già sommariamente anticipata a fine dicembre 2012, nel corso della presentazione del libro Bibliografia dei lavori di Francesco Minà Palumbo, comincia a prendere forma oggi con l’apertura di questo sito, interamente dedicato all’insigne naturalista di Castelbuono.

   Il programma, complesso e ambizioso, prevede, innanzitutto, il reperimento e la pubblicazione on-line di tutti i lavori scientifici prodotti da Francesco Minà-Palumbo in oltre sessant’anni di attività di ricerca, in secondo luogo l’individuazione dei lavori prodotti da quanti, a vario titolo, di sono occupati di Minà-Palumbo ma anche di materiali che possano servire per la sua biografia: articoli di giornali, materiali anagrafici e documenti che permettono di ricostruire i suoi rapporti con la Comunità scientifica.

   La creazione del sito www.francescominapalumbo.it si inscrive in una più ampia operazione di politica culturale avviata già negli anni ’70 del Novecento dagli amministratori municipali con l’istituzione del Museo e proseguita dai responsabili dello stesso Museo che, nel corso di questi anni, hanno promosso il restauro delle collezioni, l’esposizione permanente di una parte di esse, l’organizzazione di convegni e giornate di studio, fino alla pubblicazione nel 2011 della lungamente inedita Iconografia della Storia naturale delle Madonie.

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   Queste iniziative, di per sé altamente meritorie, sono state rese possibili grazie alla munificenza degli eredi di Michele Morici-Minà, diletto nipote, collaboratore ed erede universale dello scienziato, i quali – a più riprese – hanno donato al Comune di Castelbuono tutto il materiale appartenuto all’illustre avo perché, come scrisse nel 1950 il pronipote Francesco Morici e come ebbe modo di ribadire nel 1985 al momento della donazione della biblioteca e delle opere  di Minà-Palumbo, fosse, come sempre “è stato e sarà a disposizione di quanti vogliano esaminarlo”.

   L’allestimento di questo sito muove dal pieno convincimento che l’opera di Francesco Minà-Palumbo sia patrimonio di tutti e che a tutti si debba offrire la possibilità di fruirne, dagli studiosi agli studenti, dagli appassionati cultori di scienze naturali e di storia locale ai semplici curiosi.

   I documenti che via via confluiranno in www.francescominapalumbo.it sono stati rintracciati nel corso di poliennali ricerche svolte in svariati Archivi e Biblioteche di tutta Italia. Il sito, aperto al contributo spontaneo di quanti – in qualsiasi modo – intendono arricchirlo, è e rimarrà un cantiere aperto. Infatti, per una migliore ed esaustiva consultazione si è pensato di metterlo on-line con pochi, ma non per questo poco significativi, materiali e di incrementarlo in corso d’opera. I documenti riversati sono attualmente distributi in cinque sezioni, ciascuna delle quali è suddivisa in sottosezioni.

   La sezione Interventi è riservata ad articoli e contributi offerti da quanti intendono integrare i materiali presentati in questo sito con proprie produzioni aventi per oggetto riflessioni sulla figura e sull’opera di Francesco Minà-Palumbo.

   Nella sezione Materiali biografici sono al momento consultabili:

   Le pubblicazioni saranno archiviate secondo la numerazione data nella Bibliografia dei lavori di Francesco Minà Palumbo (M. Genchi, 2012) e

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suddivise nelle medesime categorie individuate in quel lavoro, vale a dire:

  • Materiali per la storia naturale delle Madonie;
  • Monografie;
  • Pubblicazioni di carattere medico;
  • Articoli;
  • Brevi note;
  • Corrispondenze e notizie agrarie;
  • Varietà agrarie;
  • Bibliografie, riviste, rassegne bibliografiche;
  • Traduzioni;
  • Necrologi.

   Al momento le pubblicazioni consultabili sono:

   La sezione Sull’opera raccoglie recensioni, lavori e contributi su Minà Palumbo. Attualmente sono consultabili, fra gli altri, la prima bibliografia dal titolo Il medico Fr. Minà-Palumbo e le sue benemerenze nel campo della Storia naturale e dell’Agraria nella regione delle Madonie del botanico laziale Augusto Béguinot, apparsa negli Atti della R. Accademia Peloritana nel 1923,  e il lavoro di Barone e Crescimanno I contributi di Minà Palumbo all’agricoltura siciliana apparso nel 2007 sul Naturalista Siciliano.

   Nella sezione Specie dedicate, confluiranno tutte le specie e i generi animali e vegetali dedicati a Francesco Minà Palumbo. Laddove possibile, verrà redatta una scheda nella quale si cercherà di ricostruire, sulla base dei documenti, le vicende che portarono alla scoperta e alla intitolazione della nuova specie al naturalista di Castelbuono. La prima scheda pubblicata riguarda il Leucopis palumbii, Rndn., un dittero studiato, classificato e dedicato dall’entomologo Camillo Rondani a Minà Palumbo, che lo aveva scoperto nel 1871.

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   Prima di augurarvi una buona, proficua e frequente navigazione nel mare magnum dei materiali di e su Francesco Minà-Palumbo, è quanto meno doveroso ringraziare innanzitutto gli eredi di Michele Morici-Minà per avere autorizzato la riproduzione delle tavole dell’Iconografia della Storia naturale delle Madonie che impreziosiscono il sito dedicato al loro antenato e l’Editore Sellerio per la sensibilità e l’entusiasmo mostrati nell’accogliere la richiesta di pubblicazione in questo sito delle immagini tratte dall’Iconografia. Si esprime altresì la più sincera e profonda gratitudine nei confronti dei più che cari amici, Peppe Marannano e Antonio Prestianni, per le disinteressate premure con cui hanno ideato e costruito la struttura di questo sito e per la messe di consigli e di indicazioni di cui sono stati prodighi. Un sentito grazie a tutti coloro che, avendo a cuore la diffusione della scienza e della cultura, hanno permesso la pubblicazione in questo sito di materiali relativi a Minà-Palumbo in loro possesso e, in modo particolare, all’avvocato Mario Lupo per avere incoraggiato questa iniziativa e messo gentilmente a disposizione l’archivio del giornale Le Madonie. Un grazie speciale, se mai dovesse bastare, all’amico Peppe Cucco della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana per essersi sobbarcato il non lieve onere di reperire e riprodurre molte fonti a stampa colà custoditi.